
MOSTRALa gloria e l’eredità di Federico da Montefeltro
Gubbio partecipa alle celebrazioni dei 600 anni dalla nascita del duca Federico da Montefeltro che ha avuto i natali, secondo più biografi, in questa città il 7 giugno 1422.
Esperto condottiero, capitano di ventura e uno dei principali mecenati del Rinascimento italiano. La mostra ripercorre i momenti grandiosi vissuti dalla città di Federico e del figlio Guidubaldo, l’ultimo dei Montefeltro, dalla nascita del duca nel 1422, proprio a Gubbio, alla morte di Guidubaldo nel 1508.
L’esposizione, a cura di Francesco Paolo Di Teodoro con Lucia Bertolini, Patrizia Castelli e Fulvio Cervini, accende i riflettori su questo illustre personaggio della storia italiana e diventa occasione per rileggere la storia di Gubbio tra la fine del Trecento e gli inizi del Cinquecento.
Il percorso espositivo dà spazio, secondo ambiti peculiari, alle opere concesse in prestito da prestigiose istituzioni italiane e straniere nonché da collezionisti privati: manoscritti, dipinti, documenti, medaglie, monete, armi, armature, sculture, arredi, alcuni esposti per la prima volta al pubblico nella loro totalità.
La mostra accende i riflettori su Federico da Montefeltro, che a Gubbio fece costruire il suo illustre palazzo, quale seconda sede del ducato. Sceglie i migliori artisti per realizzarne gli apparati, fa replicare lo Studiolo, scrigno della sua sensibilità umanistica e ormai, al tramonto della vita, testamento spirituale da consegnare al giovane Guidubaldo.
A Gubbio andavano l’affetto di Federico e la massima intensità dei suoi sentimenti, come scrive nel 1446: «perché ve acertamo che lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra».
La mostra è promossa dal Comitato nazionale per la celebrazione del sesto centenario della nascita di Federico da Montefeltro, Direzione Regionale Musei Umbria, Comune di Gubbio, Diocesi di Gubbio, Palazzo Ducale di Gubbio, Palazzo dei Consoli e Museo Diocesano con il contributo della Regione Umbria, il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, in collaborazione con Gubbio Cultura e Multiservizi e Festival del Medioevo. Il catalogo è di Silvana editoriale. L’organizzazione è affidata a Maggioli Cultura.
GALLERY MOSTRA
FEDERICO DA MONTEFELTRO
La mostra, già nel titolo, sottolinea il profondo legame tra la città e il suo signore.
Secondo alcuni biografi Federico da Montefeltro nacque a Gubbio il 7 giugno 1422. Verosimilmente non figlio naturale del conte Guidantonio, come ufficialmente veniva proclamato, ma della di lui figlia naturale, Aura, e di Bernardino Ubaldini della Carda.
Quando il 22 luglio 1444 Oddantonio (nato nel 1427), erede legittimo di Guidantonio, cui era succeduto poco più di un anno prima, venne assassinato in una congiura, Federico – legittimato con bolla pontificia sin dal 20 dicembre 1424 – entrò trionfante a Urbino e firmò dei patti (redatti in latino) con la capitale il 23 luglio, e il 7 agosto con Gubbio, seconda città per importanza dello Stato feltresco.

Federico realizzò circa trent’anni dopo un proprio palazzo a Gubbio in corte vecchia, integrandovi quelle che erano, invece, le sedi delle antiche magistrature della città umbra, abbandonate già nel 1321, affidando la ristrutturazione all’architetto senese Francesco di Giorgio Martini. Sottolinea così, anche idealmente e in continuità con la memoria dei luoghi del potere, il suo dominio con una residenza in posizione urbica elevata e fronteggiante la cattedrale, riproponendo la condizione del palazzo urbinate: poteri politico e religioso affiancati e l’uno in prosecuzione dell’altro.
Gubbio diviene così la seconda sede del ducato, una seconda capitale ricca di vestigia preromane e classiche. Un luogo dove Federico fa replicare lo studiolo – legando indissolubilmente il palazzo marchigiano e quello umbro – e dove la corte può trasferirsi e alloggiare godendo degli stessi privilegi e “comodità” di Urbino, ma lontano dalle ambasce politiche e militari. D’altro canto la città è un avamposto strategico, lungo la strada che unisce l’Adriatico al Tirreno, il baluardo occidentale del ducato e insieme luogo di diffusione della cultura “urbinate” in un entroterra crocevia di linguaggi artistici e letterari di differente ispirazione.
La costante, quasi ossessiva, ripetizione della sigla FE/DVX negli sporti del tetto della residenza ducale definisce i confini di una proprietà che, a differenza del palazzo urbinate, si cela tra le architetture medievali di Gubbio, per mostrarsi nel suo splendore rinascimentale solo una volta raggiunto il colle.
Nel 1447 papa Niccolò V concedeva a Federico il vicariato su Gubbio (oltre che su Urbino, Cagli, Fossombrone e il Montefeltro) mentre cresceva l’importanza, anche strategica, della città di san Ubaldo.
Battista Sforza, seconda, amatissima moglie di Federico, sposata l’8 febbraio 1460, visita Gubbio dopo la nascita della primogenita, nel 1461 e, di nuovo incinta, risiede nella città adagiata lungo le falde del monte Ingino dal maggio all’ottobre di quello stesso anno. Il 24 gennaio 1472 proprio a Gubbio Battista dà alla luce l’erede agognato, Guidubaldo, che nella città dei Tre Ceri viene battezzato dal vescovo Antonio Severini il 2 febbraio e lì cresimato il 27 aprile dal cardinale Basilio Bessarione. Ancora a Gubbio, a soli ventisei anni, Battista muore il 7 luglio 1472, stremata dalle numerose gravidanze.
Federico – gonfaloniere della Chiesa e duca dal 23 marzo 1474, decorato con l’Ordine dell’Ermellino a Napoli l’11 settembre e onorato da Edoardo IV con l’Ordine della Giarrettiera nello stesso anno – muore il 10 settembre 1482; gli succede il figlio Guidubaldo, che già nel 1488 si trova a difendere Gubbio da Sassoferrato. La città umbra vede il 22 settembre 1506 anche l’ingresso trionfale di papa Giulio II della Rovere che, grazie alla diplomazia di Guidubaldo, aveva ottenuto l’ossequio del perugino Giampaolo Baglioni. Nello stesso anno il figlio di Battista Sforza e di Federico ottiene, come già il padre, l’Ordine della Giarrettiera da Enrico VII. Poco tempo dopo, l’11 aprile 1508, il duca, appena trentaseienne, muore.

